Safeguarding

Modello Organizzativo

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ
SPORTIVA “ASD JUDO VITTORIO VENETO”

Premessa

Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dall’Asd Judo Vittorio Veneto, come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021, utilizzando le Linee Guida Federali pubblicate e raccomandate dall’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding. Tale documento si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività dell’ Asd Judo Vittorio Veneto, indipendentemente dalla disciplina sportiva praticata. Ha validità quadriennale dalla data di approvazione e verrà aggiornato con eventuali ed ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del C.O.N.I. L’obiettivo del presente modello è di promuovere un ambiente inclusivo che assicuri la dignità, il rispetto dei diritti di tutti i tesserati (in particolare minori) favorendo sia l’uguaglianza che le diversità. Il presente modello organizzativo e di guida dell’attività sportiva, sarà adeguatamente reso pubblico nell’ambito della Società (mediante l’ affissione presso la sede e pubblicazione sui canali informativi del Club) nonché comunicato al Safeguarding Officer della Fijlkam. Il presente modello integra il Codice di Condotta per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie previste dalla Federazione Italiana FIJLKAM.

Art. 1- Finalità ed Obiettivi

  1. Il presente documento regolamenta e disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto
    di ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n.198/2006 attuati in danno dei Tesserati (specie se minori d’età) nell’ambito dell’Associazione sportiva “Asd Judo Vittorio Veneto”.
  1. Le norme e le previsioni contenute nel presente regolamento richiamano e sono conformi alle Linee Guida adottate dalla FIJLKAM attualmente in vigore e costituiscono l’insieme delle regole di condotta a cui tutti gli appartenenti della società sono tenuti ad uniformarsi al fine di:

a. promuovere il diritto di tutti i tesserati ad essere tutelati da ogni forma di abuso, violenza o discriminazione;

b. Favorire un ambiente inclusivo che promuova la dignità, il rispetto ed i diritti di tutti i tesserati, (specie se minori) valorizzando l’uguaglianza e le diversità;c. rendere consapevoli i Tesserati dei propri diritti, come dei propri doveri, obblighi e responsabilità;

d. individuare e attuare adeguate misure, procedure e politiche di Safeguarding, anche in conformità alle raccomandazioni indicate da tale ufficio istituito dalla FIJLKAM per ridurre i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;

e. provvedere alla gestione tempestiva, efficace e riservata, delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza, discriminazione e tutela dei segnalanti;

f. informare i Tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;

g. incentivare la partecipazione dei componenti del sodalizio alle iniziative organizzate dalla FIJLKAM nell’ambito delle politiche di Safeguarding;

h. garantire il coinvolgimento di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di Safeguarding della Società.

Obiettivi specifici di crescita per le discipline praticate all’Asd Judo Vittorio Veneto:

1- Favorire la conoscenza e consapevolezza del sé corporeo, migliorando gli schemi motori di base, le capacità coordinative, la mobilità articolare e l’equilibrio fisico e mentale del giovane;

2- Facilitare un approccio emozionale e corporeo adeguato all’altro, superando inibizioni o aggressività per imparare a crescere nel rispetto degli altri;

3- Acquisire e/o potenziare un adeguato livello di autostima e capacità decisionali, cercando di apprendere dai propri errori;

4- Vivere ogni situazione nel rispetto degli altri e dell’ambiente in cui ci si trova, senza creare problemi ma cercando al contrario la collaborazione per risolverli;

5- Sforzarsi in ogni circostanza di aiutare i compagni in difficoltà, evitando di essere per essi causa di imbarazzo o fastidio;

6- Rispettare chi ha più esperienza di te accettandone i consigli, ma essere altrettanto pronto ad aiutare i meno esperti con diligenza e cordialità;

7- Saper cadere e flettersi nel corpo come nella mente, per superare difficoltà ed ostacoli;

8- Seguire con attenzione le spiegazioni dell’insegnante per far proprio un autonomo metodo di studio e apprendimento;

9- Praticare ogni attività “con” e non “contro” i compagni;

10- Semplificare ogni azione o pensiero cercando di ottenere il miglior risultato col minimo sforzo.

Art. 2 – Ambito di applicazione

I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:

a) tutti i tesserati della Società “Asd Judo Vittorio Veneto”;
b) tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con la Società;
c) tutti coloro che a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la Società.

Art. 3 – Norme di condotta

È compito della Società strutturarsi in modo tale da dare attuazione alle finalità indicate all’art. 1, uniformando i propri comportamenti alle norme di condotta di seguito indicate:

a) assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona, predisponendo ad esempio gruppi di allenamento senza discrimini tra atleti in base all’etnia, al sesso, all’appartenenza culturale, a categorie svantaggiate;

b) riservare ad ogni Tesserato la giusta attenzione, impegno e rispetto, senza distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, e disabilità, utilizzando un linguaggio rispettoso di tutto e tutti;

c) svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo, tenendo in considerazione anche gli interessi ed i bisogni dello stesso;

d) prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio (derivate anche da disturbi dell’alimentazione) percepite o conosciute anche indirettamente, con particolare attenzione a circostanze che riguardino i minori;

e) segnalare agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria, ogni situazione di disagio riguardante in particolare i minori;

f) confrontarsi col Responsabile delle Politiche di Safeguarding nominato dalla Società, ove si abbia il sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi del presente documento;

g) attuare idonee iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i seguenti comportamenti:

sollecitare tecnici e dirigenti all’uso di un linguaggio appropriato e comunque evitare l’uso di espressioni discriminatorie, sessiste o di matrice razzista;

richiedere ai tecnici e dirigenti di instaurare tra loro rapporti professionali evitando situazioni di imbarazzo;

sollecitare e guidare gli atleti al rispetto reciproco, indirizzandoli verso i seguenti valori: educazione, coraggio, sincerità, onore, modestia, amicizia, rispetto di se stessi, degli altri e di tutto ciò che li circonda.
Questo potrà avvenire attraverso il controllo di sé, la ricerca del miglior impiego dell’energia fisica e comportamentale, la disponibilità e tolleranza, in armonia con stessi e gli altri, al fine di contribuire alla crescita personale e sociale.

h) prevenire, durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritte,
sensibilizzando le parti al rispetto delle regole sportive delle discipline praticate, favorendo la socializzazione, l’equilibrio mentale e fisico;

i) spiegare in modo chiaro a coloro che assistono allo svolgimento di allenamenti, gare o
manifestazioni sportive, di astenersi da apprezzamenti, commenti e valutazioni che non siano strettamente inerenti alla prestazione sportiva, in quanto potrebbero essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della persona.

j) favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile;

k) rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le seguenti misure:

• Affissione presso la sede sociale e pubblicazione sui canali informativi del Club, del Modello organizzativo e del Codice di condotta adottati ( con eventuali aggiornamenti);

• Affissione presso la sede e pubblicazione sui canali informativi della società, del Responsabile Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito E-mail per poterlo contattare;

• Al momento dell’iscrizione, comunicare agli atleti (o loro genitori, se minorenni), il modello organizzativo, il codice di condotta, il nominativo Safeguarding della società, con le modalità da seguire nel caso di segnalazione per eventuali comportamenti lesivi;

• Informare i tesserati (e i loro genitori se minorenni) circa le misure adottate dalla Società per la prevenzione e il contrasto di comportamenti lesivi (vedi “Norme di condotta” del presente documento).

Art. 4 – Tutela dei minori – Obblighi

Tutti coloro che in ambito societario (a prescindere dalla forma del rapporto instaurato) svolgano funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori, devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.

Art. 5 – Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società

  1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, la Società nomina un Responsabile contro abusi, violenze, discriminazioni e lo comunica alla FIJLKAM all’atto di affiliazione.
  1. La scelta del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, dovrà essere operata nei
    confronti di persone di comprovata moralità e competenza, in possesso dei seguenti requisiti:

a. essere regolarmente tesserato alla FIJLKAM;

b. non aver riportato condanne penali anche non passate in giudicato per i seguenti reati: art 600-bis (prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o accesso a materiale pornografico), 600- quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis (propaganda e istigazione a delinquere per motivi discriminazione etnica e religiosa), 604-ter (circostanze aggravanti), 609-bis (violenza sessuale), 609-ter (circostanze aggravanti), 609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-quinquies (corruzione di minorenne), 609-octies (violenza sessuale di gruppo), 609- undecies (adescamento di minorenni);

c. non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti;

d. aver seguito i corsi di aggiornamento specifico previsti dalla FIJLKAM e/o essere in possesso dei titoli abilitativi eventualmente previsti dai regolamenti federali.

  1. La nomina del Responsabile è resa pubblica mediante l’affissione presso la sede e la pubblicazione sui canali informativi della Società, ed infine inserita nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
  2. Il Responsabile dura in carica un anno e può essere riconfermato.
  3. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo Responsabile inserendola nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
  4. La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, ovvero per il venir meno dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo preposto del sodalizio. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding Officer della FIJLKAM. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.
  5. Il Responsabile è tenuto a:

a) promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati della FIJLKAM nell’ambito della società, nonché l’osservanza, l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati dagli stessi;

b) adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza, per prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione, nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;

c) segnalare al Safeguarding Officer della FIJLKAM, eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;

d) rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai Regolamenti FIJLKAM;

e) formulare all’organo preposto, le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche del sodalizio;

f) valutare annualmente l’adeguatezza dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine di risolvere le criticità riscontrate;

g) partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dalla FIJLKAM.

Art. 6 – Dovere di segnalazione

Chiunque venga a conoscenza di comportamenti rilevanti come individuati dal Regolamento e dalle linee guida predisposte dalla FIJLKAM integralmente richiamate nel presente documento, è tenuto a segnalarlo al Safeguarding Officer della FIJLKAM, tramite il Safeguarding nominato dalla Società.

Art. 7 – Diffusione ed attuazione

Il presente documento è pubblicato sui canali informativi della società ed affisso presso la sede della stessa, portandolo a conoscenza di tutti i collaboratori (qualunque sia il motivo della collaborazione) al momento in cui si instaura il rapporto con la Società.

Art. 8 – Sanzioni

Qualora si presenti un caso meritevole di attenzione, gli eventuali provvedimenti verranno presi dall’organo direttivo della Società in accordo col responsabile Safeguarding. Tali provvedimenti andranno dal richiamo verbale per mancanze lievi, all’ammonizione scritta nei casi di recidiva.
Nei casi di maggiore gravità si potrà procedere ad un allontanamento dalla struttura di allenamento o gara per un periodo da valutare caso per caso.

Art. 9 – Norme finali

  1. Il presente documento sarà aggiornato dall’organo direttivo della Società ogni volta che verranno emanate nuove disposizioni dalla Giunta Nazionale del CONI, integrazioni dei Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di Safeguarding o con eventuali modifiche delle disposizioni della FIJLKAM.
  1. Eventuali proposte di modifiche al presente documento, dovranno essere sottoposte ed approvate dall’organo preposto della Società.
  2. Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto della FIJLKAM, dal Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze, discriminazioni sui Tesserati e dal Codice di Condotta.
  3. Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.

Codice Di Condotta

CODICE DI CONDOTTA DELL’ASD JUDO VITTORIO VENETO

Per la tutela dei minori, per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione riguardanti le politiche di Safeguarding

PREMESSA

Tale documento riassume le norme di comportamento da seguire nell’Associazione Sportiva “Asd Judo Vittorio Veneto” per favorire il pieno sviluppo fisico, emotivo, intellettuale e sociale dell’Atleta, la sua effettiva partecipazione all’attività sportiva, nonché la piena consapevolezza di tutti i Tesserati e le Tesserate in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele.
Il tutto seguendo le disposizioni federali di cui D.L. n. 36 del 28 febbraio 2021, nonché alle disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, dall’Osservatorio permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding in materia, al Regolamento di Safeguarding federale approvato dal Consiglio Federale in data 1 dicembre 2023 e alle Linee Guida Federali pubblicate il 31 agosto 2023.

Art. 1 – Principi

L’ ASD JUDO VITTORIO VENETO riconosce e garantisce a tutti i Tesserati e le Tesserate:

  1. il diritto di ad essere trattati con rispetto e dignità;
  1. la tutela contro ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n. 198;
  2. la piena tutela del diritto alla salute e al benessere psico-fisico con particolare riguardo per i minori, quale valore preminente e assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo;
  3. parità di trattamento indipendentemente dall’ etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.

Art. 2 – Ambito di applicazione

Il presente codice si applica a tutti i Tesserati e le Tesserate dell’ Asd Judo Vittorio Veneto nonché ai lavoratori, collaboratori, volontari e in generale agli operatori sportivi che, nel contesto del sodalizio a qualsiasi titolo e ruolo, sono a contatto con gli Atleti coinvolti nell’attività sportiva.

Art. 3 – Obiettivi /finalità

  1. Obiettivo dell’ Asd Judo Vittorio Veneto, nel rispetto dei generali principi di lealtà, probità e correttezza, è quello di tutelare i minori, prevenire le molestie, la violenza di genere e ogni altra forma di discriminazione, attraverso strumenti, attuati seguendo le disposizioni del presente codice, anche in base al modello organizzativo e di controllo, finalizzati:

a. all’educazione, alla formazione e allo svolgimento di una sana pratica sportiva;

b. alla piena consapevolezza di tutti i Tesserati e le Tesserate in ordine a propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele;

c. alla creazione di un ambiente sano, sicuro e inclusivo, che garantisca la dignità, l’uguaglianza, l’equità e il rispetto dei diritti dei Tesserati e delle Tesserate in particolare se minori;

d. alla valorizzazione delle diversità;

e. alla promozione del pieno sviluppo della persona-atleta, in particolare se minore;

f. alla promozione, da parte di Dirigenti e Tecnici, del benessere dell’Atleta;

g. alla effettiva partecipazione di tutti i Tesserati e le Tesserate all’attività sportiva secondo le rispettive aspirazioni, potenzialità, capacità e specificità;

h. alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;

alla rimozione degli ostacoli che impediscano:

1) la promozione del benessere dell’Atleta (in particolare se minore) e dello sviluppo psico-fisico dello stesso secondo le relative aspirazioni, potenzialità, capacità e specificità;

2) la partecipazione dell’Atleta alle attività, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.

Art 4 – Diritti, doveri e obblighi a carico di tutti i Tesserati e le Tesserate

  1. A tutti i Tesserati e alle Tesserate sono riconosciuti i diritti fondamentali a:

a. un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto, situazione, attività ed evento nell’ambito del sodalizio sportivo e in genere dell’attività federale;

b. alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di
discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;

c. alla garanzia che la salute e il benessere psico-fisico siano prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo.

  1. Coloro che prendono parte, a qualsiasi titolo e in qualsiasi funzione e/o ruolo, all’attività sportiva, in forma diretta o indiretta, sono tenuti a rispettare tutte le prescrizioni a tutela degli indicati diritti dei Tesserati e Tesserate.
  2. Tutti i Tesserati e le Tesserate sono quindi tenuti a:

a. comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo, tenendo una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri;

b. astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in
situazioni ludiche (per gioco o per scherzo);
c. garantire la sicurezza e la salute degli altri Tesserati e Tesserate, impegnandosi a creare e mantenere un ambiente sano, sicuro ed inclusivo;

d. impegnarsi nell’educazione e nella formazione di una sana pratica sportiva, supportando gli altri Tesserati e Tesserate nei percorsi educativi e formativi;

e. impegnarsi a mantenere e promuovere un sano equilibrio personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività svolta;

f. prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una
comunicazione sana, efficace e costruttiva;

g. affrontare in modo pro-attivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;

h. collaborare con gli altri Tesserati e Tesserate nella prevenzione, contrasto e repressione di abusi, violenze e discriminazioni sia individuali che collettive;

i. segnalare al Responsabile delle politiche di safeguarding dell’ Asd Judo Vittorio Veneto (art. 8) le situazioni, che espongano sé o altri al pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

In particolare, tutti i praticanti delle discipline sportive dell’ Asd Judo Vittorio Veneto, dovranno sempre tener presente che il Dojo (sala di pratica), oltre ad essere una palestra sportiva, è una scuola educativa dove si deve:

1) chiedere sempre il permesso per entrare ed uscire, senza dimenticare di salutare quando si sale o si scende dai tatami (materassine) di pratica;

2) osservare scrupolosamente le regole generali della cortesia ed in particolare quelle del Judo, sforzandosi in ogni circostanza di aiutare i propri compagni di pratica, evitando di essere per essi causa di imbarazzo e fastidio;

3) Rispettare le cinture di classe superiore ed accettarne i consigli. Dal loro canto le cinture superiori dovranno aiutare i meno esperti con gentilezza e cordialità;

4) Se non si pratica, bisogna mantenere in ogni modo un contegno corretto e non permettersi mai posizioni ed atteggiamenti scomposti. Nel Dojo si mantiene il silenzio e se si deve parlare bisogna farlo sempre a voce bassa;

5) Prima di allontanarsi dalle materassine, avvisare sempre l’insegnante ( o chi ne fa le veci);

6) Avere sempre una costante cura della pulizia personale e degli indumenti indossati, non aggiungendone (possibilmente altri sotto al Judogi – costume di allenamento), mentre le donne indosseranno sempre una maglietta bianca sotto la giacca. Le unghie dovranno essere corte in modo da non graffiare involontariamente i compagni. Togliersi anelli, orecchini, braccialetti, orologi e qualsiasi altro oggetto metallico che possa danneggiare involontariamente i compagni di pratica;

7) Rispettare l’orario dei corsi (salvo particolari autorizzazioni) e non allontanarsi dal Dojo prima della fine della lezione;

8) L’etichetta e la disciplina sono punti cardine nelle attività sportive dell’ Asd Judo Vittorio Veneto, dove viene data molta importanza al rispetto e al contegno. Ci si saluta assieme all’inizio ed alla fine delle lezioni e ogni volta che si inizia o termina un esercizio con il compagno. Il saluto è un momento di concentrazione ed impegno che segna l’inizio e la fine di un evento, per questo motivo deve essere svolto con cura;

9) Se si è presenti alla lezione senza praticare, si deve osservare con attenzione quanto avviene e le spiegazioni in atto, in modo da trarne proficuo insegnamento.

Art. 5 – Doveri e obblighi a carico dei Dirigenti Sportivi e degli Insegnanti Tecnici

  1. Tutti i Dirigenti sportivi e gli Insegnanti Tecnici sono tenuti a:

a) agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;

b) astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei Tesserati e Tesserate, specie se minori;

c) contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei Tesserati e Tesserate, in particolare se minori;

d) finalizzare il contatto fisico alla pratica delle attività motorie seguite dall’ Asd Judo Vittorio Veneto;

e) promuovere un rapporto tra tutti i Tesserati e Tesserate improntato al rispetto reciproco e alla collaborazione;

f) instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli Atleti ed Atlete o loro delegati;

g) in occasione delle trasferte, porre in essere, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte (se necessario) anche coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o loro delegati;

h) comunicare e condividere con il Tesserato e Tesserata minore gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le modalità con cui si intendono perseguire gli stessi e coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o loro delegati;

i) astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima coi Tesserati minori, anche mediante social network, canali di comunicazione a distanza o messaggistica rapida;

j) intervenire col Tesserato o la Tesserata minore, qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio, attivando quando opportuno, il Responsabile delle politiche di Safeguarding della Società (art.8);

k) impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo, ferma restando la possibilità per ogni Atleta di provvedervi autonomamente;

l) segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli Atleti ed Atlete loro affidati;

m) dichiarare all’organo direttivo della Società la sussistenza o la sopravvenienza di cause di incompatibilità o di conflitti di interesse;

n) sostenere i valori dello sport, educando altresì al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei Tesserati e delle Tesserate;

o) conoscere ed aggiornarsi sulle politiche di safeguarding, le misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze, discriminazioni e le metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;

p) astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei Tesserati e delle Tesserate minori, se non per finalità sportive, educative e formative, acquisendo in ogni caso l’ autorizzazione di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale al momento dell’iscrizione all’Asd Judo Vittorio Veneto;

q) sulla base delle sopracitate disposizioni, segnalare al Responsabile delle politiche di Safeguarding della Società, eventuali situazioni che espongano i Tesserati e le Tesserate al pregiudizio, discriminazione o disagio.

Art. 6- Diritti, doveri e obblighi degli Atleti e delle Atlete

  1. Tutti gli Atleti e le Atlete sono tenuti a:

a. rispettare il principio di solidarietà tra Atleti e Atlete, favorendo l’ assistenza ed il sostegno reciproco;

b. comunicare le proprie aspirazioni ai Dirigenti Sportivi, ai Tecnici e valutare con spirito di
collaborazione le proposte circa gli obiettivi educativi, formativi e le modalità di raggiungimento di degli stessi, anche con il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dei soggetti cui è affidata la loro cura;

c. comunicare ai Dirigenti Sportivi ed ai Tecnici situazioni di disagio che riguardino sé o altri;

d. segnalare situazioni che creino, uno stato di soggezione o disagio negli altri Atleti/e;

e. rispettare e tutelare la dignità, la salute, il benessere degli altri Atleti e Atlete, e più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive;

f. rispettare la funzione educativa e formativa dei Dirigenti Sportivi e dei Tecnici;
g. mantenere rapporti improntati al rispetto degli altri Atleti ed Atlete e con ogni soggetto coinvolto nelle attività sportive;

h. riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli Atleti ed Atlete ovvero ai loro delegati;

i. evitare contatti o situazioni di intimità con Dirigenti Sportivi e Tecnici, anche in occasione di trasferte;

j. astenersi dal diffondere materiale fotografico e video (proprio, altrui o ricevuto da terzi) di natura privata o intima, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o loro delegati, nonché al Responsabile delle politiche di safeguarding della Società;

k. segnalare al Responsabile delle politiche di safeguarding della Società situazioni, che espongano sé o altri a pericolo o pregiudizio.

Art. 7 – Fattispecie

Fermo restando il rispetto per le caratteristiche specifiche delle discipline sportive praticate dall’Asd Judo Vittorio Veneto, per la salvaguardia e tutela dei Tesserati e Tesserate costituiscono condotta rilevante ai fini della presente normativa per le politiche di safeguarding, le seguenti fattispecie:

a) l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il
confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere
sul senso di identità, dignità e autostima, tale da intimidire o turbare la serenità del Tesserato e
Tesserata, anche attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;

b) l’abuso fisico: ricordando il necessario rispetto per le caratteristiche specifiche delle discipline
praticate dall’Asd Judo Vittorio Veneto, si intende qualunque condotta intenzionale in grado di procurare un danno, trauma, o lesione fisica che possa danneggiare anche lo sviluppo psico-fisico del minore. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;

c) la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento intenzionale indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico, anche tramite telefonate, messaggi, lettere o altra forma di comunicazione;

d) l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, con o senza contatto, non desiderata e il cui consenso venga estorto, costretto e non dato.

e) la negligenza: è il mancato intervento di un responsabile federale (Dirigente, Tecnico e qualsiasi soggetto tesserato) o collaboratore della Società, che venuto a conoscenza di un evento, comportamento o atto di cui al presente documento, ometta di intervenire permettendo che venga causato un danno.

f) l’incuria: è negligenza grave e ripetuta per la mancata soddisfazione dei bisogni fondamentali del tesserato e tesserata;

g) l’abuso di matrice religiosa: è l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto
purché non si tratti di riti contrari al buon costume;

h) il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più Tesserati e Tesserate, con lo scopo di esercitare nei loro confronti un potere o un dominio. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti ed atti a intimidire o turbare un soggetto Tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);

i) i comportamenti discriminatori: qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive, capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età ed orientamento sessuale;

j) l’abuso dei mezzi di correzione e/o disciplina: avviene quando nell’ambito dell’attività di preparazione ed allenamento, non vengono rispettate le condizioni di rispetto reciproco e dei limiti conferiti dall’ordinamento federale.

Art. 8 – Responsabile del sodalizio affiliato contro abusi, violenze e discriminazioni

  1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati e Tesserate, nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, l’organo direttivo dell’ Asd Judo Vittorio Veneto nomina, entro il 1° luglio 2024, un responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni quale Responsabile per le politiche di safeguarding, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del d.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021, con delibera della Giunta Nazionale del CONI del 25 luglio 2023, n. 255.
  2. La nomina del Responsabile per le politiche di Safeguarding dell’ Asd Judo Vittorio Veneto di cui al comma 1, è resa pubblica nell’ambito della Società mediante affissione presso la sede e pubblicazione sui canali informativi del Club, è inoltre comunicata al Safeguarding Office della Federazione.

Art. 9 – Scelta degli operatori sportivi

Nella scelta degli operatori idonei a seguire le attività sportive praticate dall’ Asd Judo Vittorio Veneto, avranno la precedenza i qualificati negli appositi corsi di preparazione federali, seguiti dai collaboratori degli insegnanti tecnici nelle varie discipline praticate.

Art. 10 – Verifiche periodiche

Per garantire l’idoneità degli operatori sportivi, questi dovranno farsi rilasciare il certificato del casellario giudiziario, che verrà aggiornato ad ogni anno sociale dall’interessato con un’ auto-dichiarazione di personale responsabilità.

Le false dichiarazioni rese in tal senso alla Società, determineranno la decadenza dall’incarico svolto.

Art. 11 – Conservazione documenti

  1. La documentazione e le informazioni acquisite nell’ambito delle attività previste negli articoli
    precedenti, sono accessibili esclusivamente al rappresentante legale del sodalizio, al personale dello stesso all’uopo delegato e al Responsabile per le politiche di safeguarding.
  2. Il supporto ( cartaceo, digitale ) contenente il materiale di cui al primo comma, rimane
    opportunamente custodito presso la sede dell’ Asd Judo Vittorio Veneto, nel rispetto della normativa vigente.

Art. 12 – Informazione

L’Asd Judo Vittorio Veneto si impegna a diffondere l’adozione del presente codice e dei protocolli adottati, attraverso i modelli organizzativi di controllo dell’attività sportiva mediante:

  • l’ affissione presso la sede e la pubblicazione sui canali informativi della Società;
  • la sottoscrizione e consegna al momento dell’ iscrizione annuale e all’atto di stipula per qualsiasi rapporto con gli operatori sportivi. La sottoscrizione varrà come accettazione e quietanza della ricezione della documentazione ricevuta.

Art. 13 – Formazione e aggiornamento

  1. Annualmente, tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive relative ai Tesserati e Tesserate minori del Club, dovranno frequentare eventuali corsi di formazione ed aggiornamento organizzati all’uopo di cui la Società dovrà dare adeguata informazione.
  2. I corsi potranno essere organizzati l’Asd Judo Vittorio Veneto, dalla Federazione a livello centrale o livello periferico anche attraverso le Strutture Territoriali.

Art. 14 – Incompatibilità e conflitti di interesse

  1. Il rappresentante legale e gli operatori sportivi dell’ Asd Judo Vittorio Veneto direttamente coinvolti nell’attività con i Tesserati e Tesserate minori, sono incompatibili con la funzione di Responsabile per le politiche di safeguarding in ogni struttura sportiva.
  2. Eventuali confitti di interesse in materia, che non trovino un naturale e tempestivo componimento nel contesto dell’ Asd Judo Vittorio Veneto saranno devoluti, per ogni opportuno provvedimento, al Responsabile per le politiche di safeguarding istituito presso la Federazione.

Art. 15 – Procedure e sanzioni

  1. I soggetti che pongano in essere i comportamenti riconducibili alle fattispecie dei cui all’art. 7 del presente codice, saranno sottoposti al procedimento sanzionatorio nell’ambito del medesimo sodalizio, ai sensi delle norme dello statuto dell’Asd Judo Vittorio Veneto;
  2. Ove la prosecuzione dell’attività nel contesto della Società, possa arrecare pregiudizio ai Tesserati e Tesserate, potrà disporsi la sospensione cautelare dalle attività sportive in attesa della definizione del procedimento endo-societario;
  3. Dall’avvio del procedimento di cui al comma 1 nonché dall’esito dello stesso dovrà essere data comunicazione al Responsabile per le politiche di safeguarding del sodalizio e al Responsabile per le politiche di safeguarding istituito presso la Federazione;
  4. I componenti degli organi e degli uffici dell’Asd Judo Vittorio Veneto coinvolti nell’espletamento delle procedure di cui al presente articolo, assumono l’onere di riservatezza;
  5. Restano salve le azioni e i provvedimenti del Responsabile per le politiche di safeguarding istituito presso la Federazione, della Procura Federale e degli Organi di Giustizia Federali.

Art. 16 – Rinvio

Per quanto non previsto nel presente Regolamento si rinvia a tutte le disposizioni vigenti in materia.

Art. 17 – Entrata in vigore e modifiche

  1. Il presente Codice, approvato a norma dello Statuto dell’ Asd Judo Vittorio Veneto, viene trasmesso al Responsabile per le politiche di safeguarding istituito presso la Federazione per l’attività di vigilanza che gli è propria.
  2. Le modifiche al presente codice, anche se apportate su indicazione della Federazione, devono essere adottate a norma del primo comma del presente articolo.