Il Maestro Gianpietro Vascellari ci racconta di una societa’ sportiva da sempre vicina ai piu’ deboli
Qual’e’ la misura o il parametro per stabilire il grado di civilta’ di una persona, di una comunita’ o di un’ intera nazione? Molti penseranno sicuramente ai beni materiali, ai grattacieli, alle automobili e piu’ in generale alla ricchezza personale o collettiva. Altri penseranno agli indicatori economici tanto di moda come il “pil” o lo “spread” Tutte cose sicuramente importanti in una Societa’dove il “dio denaro” e’ da tempo il principale metro di valutazione. Al Judo Aikido Vittorio Veneto si preferisce invece scindere la valutazione dei beni materiali necessari o utili al vivere quotidiano, dai piu’ importanti valori morali che invece devono accompagnare le persone ‘sulla via di un continuo e ben piu’ profondo miglioramento. In altre parole, se vogliamo considerarci migliori e piu’ civili, e’ meglio partire dalla capacita’ di stare vicini ai piu’ deboli, a cominciare dai bambini, passando per i disabili e finendo con gli anziani. Di certo queste persone non rientrano nei parametri produttivi che aumentano la ricchezza. Lo dimostrano la scarsa attenzione dei nostri tempi ai valori della famiglia e dei figli, il prolungamento esasperato dell’eta’ lavorativa senza considerare quella biologica e la continua disattenzione nei confronti dei disabili, per forza di cose limitati nelle attivita’ produttive. Al contrario, gli Aikidoka del Palasport Vittoriese sono da anni vicini alle difficoltà’ degli ospiti del “Piccolo Rifugio” mentre i Judoka anche di recente si sono affiancati ai disabili che praticano il loro sport, partecipando ad una festa a loro dedicata e patrocinata dal comune di Fregona. Per poterle capire, queste esperienze vanno chiaramente vissute, perche’ solo cosi’ si riescono ad assaporare la gioia, l’ emozione ed il grande affetto che si possono dare i meno fortunati. Un bagno di semplice e piacevole disponibilità che tutti dovrebbero provare.
