Dopo anni di volontariato per gli aikidoka Vittoriesi all’Istituto Piccolo Rifugio, la pratica di questa disciplina al servizio dei disabili ospiti della struttura, è stata ufficialmente riconosciuta dal Ministero delle Pari Opportunità. Il riconoscimento, premia lunghi anni di esperienza in un settore tanto delicato quanto difficile, come quello della pratica dell’Aikido coi disabili. Se quest’arte marziale prettamente difensiva e non violenta, è infatti praticata con successo in tutto il mondo, ben pochi sono quelli che hanno tentato di insegnarla alle persone con difficoltà. In Italia, l’esperienza del Piccolo Rifugio è stata quindi innovativa, per non dire unica nelle modalità di svolgimento. Da anni infatti, nella struttura di accoglienza vittoriese, si insegna questa disciplina con regolare cadenza settimanale e risultati sorprendenti. Attraverso la pratica dell’Aikido, gli ospiti dell’Istituto hanno scoperto con gioia un mondo nuovo in grado di aiutarli a conoscere se stessi e gli altri, in un rapporto di reciproco rispetto e collaborazione. In occasione dei periodici esami per l’avanzamento del grado di cintura, le lezioni vengono svolte assieme ai tanti vittoriesi che praticano Aikido nella sede del Palasport accanto alle piscine comunali, diventando così occasione per festeggiare in pizzeria e tutti assieme i riconoscimenti ricevuti. Qualche anno fa, gli ospiti del Piccolo Rifugio hanno addirittura partecipato ad uno Stage Nazionale di Aikido, ricevendo i calorosi applausi dalle tante cinture nere presenti per l’occasione, stupite fra l’altro dalla possibilità di praticare questa disciplina stando su un carrozzina a ruote. Insomma il coraggioso progetto per aprire le porte dell’Aikido al mondo dei disabili è riuscito così bene da esser ora riconosciuto a livello ministeriale dalla commissione per le Pari Opportunità . Il progetto è stato quindi ufficializzato fra l’Istituto ed Judo-Aikido Vittorio Veneto, allargando fra l’altro la positiva esperienza vittoriese anche alla sede del Piccolo Rifugio di Ponte della Priula.
