Con quattro nuove cinture nere conquistate in soli due mesi il Club raggiunge l’invidiabile quota di 104 atleti col presigioso riconoscimento
Già l’ aver raggiunto il centinaio di cinture nere sembrava fino a poco tempo fa un traguardo come pochi, ma anche questo record è stato in poco tempo superato. Nel breve arco di un paio di mesi, altri quattro atleti del Judo Vittorio Veneto hanno infatti conquistato il prestigioso riconoscimento. Dopo Augustin Cozonac e la neo campionessa italiana Linda Amadio, anche Eva Dorigo ed Erika Marzura hanno finalmente potuto indossare l’agognata cintura nera. Cresciute entrambe e fin da piccole nella scuola di Judo del palasport vittoriese, queste atlete hanno superato uno dopo l’altro i tanti gradini della crescita tecnica e soprattutto personale previsti dal Judo Vittorio Veneto. Quali agoniste capaci e più volte finaliste nazionali hanno infine coronato un sogno non facile ma ora diventato reale, con la cerimonia di consegna della cintura nera avvenuta al Palasport vittoriese, alla presenza dell’ insegnante tecnico Manuel Covre e del Maestro Gianpietro Vascellari. Un particolare ha reso però la cintura nera di Eva Dorigo diversa dalle altre. Quest’atleta è infatti figlia di una cintura nera di Judo ed è vissuta quindi avendo nella madre un riferimento non solo affettivo ma anche sportivo. Con un desiderio del tutto personale, Eva ha quindi chiesto se nella cerimonia di consegna del riconoscimento, invece di ricevere la cintura nera offerta dal Club, poteva indossare quella di sua madre. Ben felice della proposta, il Maestro Vascellari ha così posto in evidenza questo desiderio, sottolineando l’importanza e la bellezza di un gesto estremamente significativo. Come un tempo si lasciava in eredità qualcosa di particolarmente importante per la famiglia (qui da noi poteva essere ad esempio un gioiello, mentre in Giappone si tramandava la spada di famiglia detta Katana) da lasciare al figlio o figlia e quindi al nipote e così via, anche questo passaggio di cintura da una generazione all’altra diventa in questo caso estremamente significativo e simbolico, specialmente pensando alla società odierna sempre più orientata verso l’usa e getta compresi i valori e le tradizioni familiari.