JUDO: UN’ESPERIENZA DI VITA

Salve, mi chiamo Caterina e pur diciottenne ho gia’ trascorso 13 anni nella palestra del Judo Vittorio Veneto. Dopo tanto agonismo, da qualche mese mi sono avvicinata al grande mondo dei piccoli Judoka. I bambini sono curiosi, iperattivi, vivaci, mi rivolgono sempre grandi sorrisi e spesso capita che mi si attacchino alle gambe senza piu’ volersene andare. Per capire le loro esigenze è necessario in fondo diventare una di loro e quindi divertirsi a giocare ritornando un po’ bambini come dice il nostro insegnante e ‘tutor” Fabio Tonon. Caterina De StefaniPur nel gioco il ruolo del maestro è infatti indispensabile, perchè costui deve assumere un atteggiamento rassicurante ed educativo nei confronti dei propri allievi: i bambini sono creature ingenue, facilmente plasmabili e indirizzabili su vie a volte tanto facili quanto insidiose. L’ insegnante di Judo di deve quindi essere un vero e proprio modello di riferimento per loro, così come lo e’ per me il Maestro Gianpietro Vascellari. Questa figura è stata fin dall’inizio del mio percorso judoistico un modello da imitare, un pedagogo i cui insegnamenti preziosi mi sono serviti non solo nell’ambito sportivo ma soprattutto nella vita quotidiana al di fuori della palestra.  Sebbene all’inizio il judo apparisse ai miei occhi come una semplice attività ludica, dopo anni mi rendo conto di quanto mi sia servito nella crescita personale. Le regole di base del judo, si basano sul rispetto, la libertà delle opinioni altrui, una sana competizione, l’autocontrollo e nel sentirsi parte di un gruppo. Da piccola, ero infatti una bambina molto introversa ed ho quindi apprezzato molto il fatto di sentirmi parte di un insieme di coetanei con cui crescere e divertirmi.  Nel judo non si è mai da soli e tanto meno trascurati. Al contrario si e’ costretti a vivere in un ambiente sociale dove non puoi fare a meno di avere rapporti con qualsiasi tipo di persona.  Ciò rende il bambino aperto, sicuro di sé, consapevole di ciò che lo circonda e quindi pronto ad accogliere ogni informazione o insegnamento, per scegliere poi in modo autonomo la via che gli è più consona. A mio parere le decisioni prese in autonomia sono fondamentali per la formazione dell’ individuo e ciò accade in particolar modo quando si vive l’esperienza agonistica. Ricordo ancora che alla mia prima “gara” arrivai seconda, ma pur essendo ancora giovanissima, mi resi subito conto di essere impacciata e goffa tanto da desiderare di vincere quel senso di insoddisfazione. Ho cosi’ iniziato ad allenarmi sempre di piu’, cominciando a capire che fondamentali non sono tanto la forza ma piuttosto il Tor.Int.Villanova_26-10-08 (40)cedere, la morbidezza ed il ”lavorare” col compagno. Il judo in questa fase è stato molto stimolante, dal momento che ho avuto la possibilità di inventare nuovi modi per sfruttare le mie caratteristiche naturali durante i combattimenti e di sfogarmi fisicamente durante gli allenamenti, migliorando non solo in salute ma anche nella fondamentale crescita e formazione del  carattere. Col passare degli anni, le gare sono diventate sempre più impegnative e mi sono cosi’ dovuta  adeguare alle nuove difficoltà. Quando vinco i combattimenti sono ancor piu’ motivata  nell’impegnarmi a superare me stessa, mentre quando li perdo desidero solo allenarmi per colmare i miei punti deboli. Il saper perdere è infatti un momento fondamentale per mettere alla prova l’individuo. Il giorno più bello del mio cammino judoistico è stato quello in cui sono salita sul podio nei campionati italiani: forza, concentrazione, preparazione e un pizzico di fortuna sono stati fondamentali per riuscire a guadagnare non solo la medaglia, ma la tanto bramata cintura nera. Da qualche mese ho iniziato a praticare con passione anche i katà.  In questo aspetto del judo, sono cosi’ riuscita a scoprire l’essenza di questa disciplina, dove lo sport diventa arte del movimento. Un movimento che si basa sulla buona salute fisica e sulla disciplina del nostro corpo, chiamato a controllare ed assaporare ogni piu’ piccolo gesto. L’arte che ne deriva, nasce dal piacere del movimento, dallo sfruttare la propria e l’altrui energia nella ricerca di migliorare se stessi e gli altri. Ora sto continuando questo percorso che per me spero non abbia mai fine, visto che il Judo fa ormai parte della mia natura e soprattutto del mio cuore. Spero solo di riuscire a trasmettere un giorno ad altri la passione per ciò che di bello e buono mi è stato insegnato. Ciao a tutti !

Caterina De Stefani

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