Judo-Aikido Vittorio Veneto un Club “Diverso”

Il Maestro Gianpietro Vascellari confida i “segreti” di tanti successi

Essere i numeri uno nello sport come nella vita non è mai stato facile ed i pochi che ci riescono, assieme dai tanti che tentano di farcela, possono testimoniare quanto sia difficile. Tempo, impegno personale, sacrifici e spese di ogni genere , sono infatti un mix che ben pochi si sentono di affrontare, specialmente quando  invece del ritorno economico c’è la sola e ormai fuori moda “soddisfazione personale”. Lo chiediamo Maestro Gianpietro Vascellari, al quale rivolgiamo qualche domanda, vista la trentennale esperienza in un Club da decenni al primo posto nel Veneto e tra le prime Società d’Italia.

“I problemi del Judo e degli sport dove non c’è professionismo”ci dice” sono da tempo noti,  e rappresentano il bello e il brutto della libertà dai vincoli  economici. Entrambe le scelte sono del resto pienamente rispettabili, perché c’è chi  considera lo sport come un lavoro e chi invece lo pratica per soddisfazione personale. La differenza è di vecchia data e mi rendo conto che specialmente ai giorni nostri non è facile capire chi si impegna in questo settore, sapendo che al massimo potrà raccogliere sono grandi soddisfazioni. Questo però accade normalmente non solo nel Judo ma nei tanti sport cosiddetti “minori”. In questi com’è noto, non è infatti possibile contare sul fiume di denaro che si riversa nelle attività sportive che riempiono stadi, pagine di giornali e canali televisivi” Ma il Judo-Aikido Vittorio Veneto, non mi sembra poi così minore rispetto agli altri sport diffusi nel Vittoriese? “E’ vero risponde il Maestro Vascellari, ma il Judo Vittorio Veneto non fa testo in quanto è cresciuto in modo autonomo e per così dire “diverso” Ma cosa intende per diverso? ” Innanzi tutto le finalità, che per tanti altri Club sono prevalentemente sportive mentre al Judo-Aikido Vittorio Veneto spiccano su tutto la formazione e la crescita del giovane”. Mi sembra però  che i vostri risultati sportivi siano di primo piano. “Anche questo è vero, con la semplice differenza che da noi si antepone la crescita equilibrata tra corpo e mente, al semplice gesto tecnico o al risultato sportivo. Non è con questo che la pratica del Judo o dell’Aikido vengano trascurate. Al contrario l’attenzione per la conoscenza tecnica è massima, sia nelle fasce giovanili, dove una serie infinita di giochi avvicinano in modo indiretto il bambino alle basi essenziali di queste attività sportive, che nei più evoluti settori amatoriale e agonistico. Ciò che non bisogna invece mai perdere di vista, è la scala delle priorità, dove l’individuo e la sua crescita devono trovarsi sempre in primo piano. Il Judo e l’Aikido non diventano così un fine, ma il mezzo, il tramite per aiutare  a migliorare l’individuo attraverso  lo sport che pratica. Quest’ordine di priorità oltretutto paga, con risultati notevoli anche nel settore agonistico.

Non occorre infatti ricordare i tanti campioni nazionali o le cinture nere del Judo Vittorio veneto per capire che il metodo funziona”.

E’ quindi questo il segreto del vostro successo? “Non è un segreto perché lo sto dicendo e praticando alla luce del sole da più di 30 anni, con la differenza che all’inizio la cosa poteva essere scambiata per una bella teoria, mentre oggi posso affermare con sicurezza che si tratta di un lavoro lungo e difficile, ma dal risultato sicuro , come possono testimoniarlo le ormai migliaia di giovani e meno giovani, usciti con successo da quella che ho sempre preferito considerare una scuola di vita più che una palestra di Judo o di Aikido”.

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