Elena ed i suoi primi dieci anni di vita al Judo Vittorio Veneto
“Cosa fai, judo? Quello sport dove tiri calci e pugni? Ma stai zitta che ti stendo con una sventola …”
Questa frase me la sono sentita dire più di una volta dall’immancabile “bulletto” che ritrovi in ogni scuola.
È quello, il momento quasi assurdo in cui se non avessi già fatto mia la “non violenza” del Judo, davvero ti verrebbe voglia di applicare ciò che hai imparato in materassina.
Nel Judo infatti, ci si prepara ad una leale competizione come in tanti altri sport e non di certo per dimostrare all’incosciente di turno quanto sarebbe facile ….fargli provare l’ebbrezza del volo. Nelle gare il rapporto con l’avversario è invece ben diverso, perché con lui hai in comune il solo peso e la voglia di salire sul gradino più alto del podio, mentre tutto il resto dipende dalle tue capacità e dalla preparazione. Ma è forse meglio che a questo punto mi presenti: mi chiamo Elena e da oltre dieci anni pratico questo sport così….”magico” al Judo Vittorio Veneto. Tanto per cominciare direi che ridurre questa disciplina ad un semplice sport è forse limitato. Avendolo praticato con costanza e per un periodo ormai lungo, posso infatti dire che su di me ha avuto un’influenza importante non solo nella crescita fisica ma soprattutto mentale. Praticandolo giorno dopo giorno, sono infatti cambiata (spero in meglio) sia nella scoperta delle infinite abilità corporee, che nel giusto equilibrio che bisogna avere con noi stessi e nel rapporto con gli altri. Il Maestro che ha seguito ed aiutato me e tutti i suoi allievi nel scegliere la strada che più gli si addice si chiama Gianpietro Vascellari. Cosa dire di lui? E un uomo “spaziale”. Sempre disponibile ed aperto nel parlare o nel mettere a disposizione la sua grande esperienza, è una specie di secondo padre per ognuno di noi, anche se lui non lo ammetterà mai, ovviamente.
Tanti sono i giovani che ha accolto a braccia aperte, portandoli con infinita pazienza a diventare anno dopo anno ragazzi ed alla fine adulti o genitori con figli, che a loro volta sono diventati nuovamente suoi allievi.
Un’ altra figura di riferimento è il nostro bravo allenatore Fabio Tonon, che condivide con noi la grande passione per il Judo, seguendo ormai da anni sia un affollato gruppo di giovani che l’insegnamento ai bambini delle tante scuole elementari di Vittorio Veneto e dintorni.
Io sono una ragazza di quel gruppo di teenager e da quest’anno sto fra l’altro affiancando gli insegnanti del Club nella difficile arte dell’ istruire i bambini. Anche se il mio ruolo durante le lezioni è ovviamente secondario, per quanto mi riguarda ne sono molto fiera e lo devo solo al Maestro e al nostro allenatore. La ricompensa più gratificante che si possa ricevere da questa esperienza l’ho già sperimentata ed è il sorriso di quei piccoli amici, che quando li ritrovi casualmente al supermercato con la mamma, ti salutano agitando forte il braccio con un : “Ciao Maestra!”. Solo stando con loro ti accorgi di quanto sia veramente importante la tua figura, il tuo comportamento e più in generale il riferimento che diventi quando li segui sul tatami. Si fidano di te e ti amano senza nasconderti nulla. Quando entri nel “Dojo”(palestra di Judo) ti corrono incontro a braccia aperte dicendoti “Elena, finalmente sei arrivata. Vieni a giocare con noi! “ Posso dire col cuore sincero che in quel momento tutti i problemi ed i pensieri che mi passano per la testa spariscono, per essere sostituiti dalla gioia di dare e soprattutto ricevere da quei piccoli ma grandi tesori di bambini. La mia vita nel mondo del Judo non si limita però a questi soli aspetti. Un paio di volte alla settimana sto infatti scoprendo anche il fascino dei Katà e di quella serie di tecniche codificate in ogni dettaglio, che mi permettono di avvicinarmi ai principi essenziali dei tanti aspetti che compongo il Judo. Vi sono infatti Katà per il combattimento, Katà per la difesa personale e così via, in una vera miniera di affascinanti conoscenze.
Ciò che più da vicino mi riguarda, rimane comunque il turno dei fantastici judoka con cui mi alleno tre volte alla settimana. Siamo una ventina di ragazzi uniti, un concentrato di passione per lo sport che pratichiamo, una potenza vivente, un’energia inarrestabile, un unico grande cuore che batte per il judo e per i propri compagni. Se ho mai pensato di mollare questo sport? Beh, devo ammettere che c’è stato un periodo nella cosiddetta “età critica” dove il tanto pubblicizzato calcio mi interessava ed ero tentata di compare le scarpe per provarlo. Fortunatamente però, lo “sbandamento” è rientrato e grazie al gruppo di amici del Judo ora sono convinta di non aver mai fatto una scelta migliore. Sono infatti felice e soddisfatta, perché con questi ragazzi sento che sto ulteriormente crescendo. Anzi stiamo crescendo tutti assieme, sapendo di poter contare gli uni sugli altri come una grande ed affiatata squadra. Del resto, il nostro allenatore Fabio è un vero tesoro, perché ci segue in ogni dettaglio offrendoci continui stimoli ed occasioni di crescita e miglioramento personale.