In occasione del Torneo di Judo, gli atleti provenienti da ogni parte del mondo vengono accolti presso le famiglie dei Judoka Vittoriesi.
A parole sembra facile dirsi ospitali. Sul piano teorico dei grandi principi universali della “fratellanza” quasi tutti sono infatti d’accordo, ma provate a chiedere a qualcuno di portarsi a casa una o più persone mai viste prima e per di più straniere che magari non conoscono una sola parola di italiano e vedrete come le cose sul piano personale cambiano parecchio. Eppure a Vittorio Veneto, quella che è diventata ormai una consuetudine si ripete ogni anno. In pieno nordest d’Italia, a volte considerato chiuso e refrattario agli stranieri, in occasione del Torneo di Judo le famiglie dei Judoka Vittoriesi aprono senza problemi le loro porte per accogliere persone mai viste prima, dando loro da mangiare, un letto per dormire e spesso anche un giro turistico della zona. Questo non accade ogni tanto, ma sistematicamente tutti gli anni in occasione dell’International Judo Trophy. Sarà che lo spirito di amicizia e disponibilità verso gli altri è tipico del Judo e facilita quindi certi percorsi, ma riscoprire ogni anno che in una società sempre più individualista e spesso timorosa del “diverso” da noi, esistono persone, anzi famiglie intere aperte e disponibili verso gli altri è a dir poco piacevole. A dimostrazione della bontà dell’iniziativa, bisogna aggiungere che tutti quelli che l’hanno vissuta si dichiarano non solo soddisfatti ma chiedono di poterla ripetere anche l’anno successivo. L’esperienza infatti, insegna che superato l’iniziale e comprensibile disagio tra persone che vivono in diverse realtà geografiche o culturali, ogni paura o pregiudizio sparisce rapidamente, per far posto alla piacevole e reciproca curiosità di conoscere “l’altro”, in uno scambio di esperienze e conoscenze che alla fine possono solo arricchirti.