L’International Judo Trophy Vittorio Veneto accende la 26^ o la 27^ candelina?

Qualche domanda al Maestro Vascellari per conoscere qualcosa in più dell’ ormai “storica” manifestazione sportiva.

Parlare del Torneo di Judo Vittorio Veneto significa ormai scorrere la storia del Judo italiano. Dagli anni ottanta, la gara ha infatti attraversato ben sei olimpiadi vivendo le principali vicende o mutamenti di questo sport attraverso le migliaia di atleti che l’hanno frequentata.   Quando l’età di un evento supera il quarto di secolo, qualche riflessione però bisogna pur farla.  Ecco perché ci siamo rivolti al Maestro Gianpietro Vascellari, da sempre organizzatore della manifestazione, per porgli alcune domanda su un evento che ogni anno ci propone puntualmente il grande spettacolo del Judo nazionale ed internazionale.

Per prima cosa vediamo di capire come mai la gara ci dicono sia giunta alla 27^ edizione se il numero progressivo della gara è arrivato al 26.

“Semplice, perché la prima edizione si svolse ben 28 anni fa e fu organizzata al meglio grazie ad uno sponsor che l’anno successivo dovette però chiudere i battenti, costringendomi così ad una pausa riorganizzativa che solo l’anno dopo mi permise di riprendere un  cammino che da allora non si è più interrotto per 26 anni  consecutivi.

Ma non è impegnativo organizzare tale evento ogni anno?

” Mettere in piedi una gara è sempre impegnativo, sia per i notevoli  tempi organizzativi, che dal punto di vista degli altrettanto alti costi. Il segreto, che poi tale non è visto l’orgoglio col quale ne parlo da sempre, è quello del lavoro di gruppo, che nel caso del Judo Vittorio Veneto funziona al meglio grazie all’ impegno dei tanti genitori, atleti, insegnanti ed arbitri del nostro Club. Ognuno fa la sua parte al meglio, senza guardare ai tempi, alle  difficoltà ed agli inevitabili sacrifici richiesti, con un corale risultato finale che ogni anno ci distingue e rende l’evento sempre migliore”.

E il segreto del continuo e crescente successo?

” Anche qui nessun segreto, perché il binomio qualità e quantità è alla base del successo in qualsiasi settore.  La qualità nel nostro caso sta nel livello tecnico degli atleti in gara e sui servizi offerti per rendere l’evento sempre migliore. Ogni anno, un mare di Judoka italiani e stranieri si danno infatti appuntamento al Torneo, per misurarsi in due giorni di sfide appassionanti che alla fine sono il vero “sale” di ogni sport, mentre i servizi e l’organizzazione della manifestazione devono essere ovviamente al passo con la manifestazione. La quantità di persone coinvolte nella gara e’ infatti  talmente cresciuta, da rendere necessario qualche anno fa il suo spostamento dall’ormai inadeguato palasport di Vittorio Veneto al moderno “Zoppas Arena” di Conegliano.  Grazie alla nuova sede, ogni precedente problema strutturale è stato così risolto.  Quasi 5000 persone al giorno possono ora accomodarsi nel palasport senza alcun problema di spazio, mentre la disponibilità di ben otto aree di competizione accompagnate da altrettanti computer  e schermi TV in rete, snelliscono i tempi di gara.  Dal punto di vista della visibilità gli incontri vengono ripresi da più telecamere ed inviati sia al maxi schermo centrale che agli schermi tv distribuiti nella struttura. Il tutto viene infine seguito da una sala di regia, che provvede ad inviare le immagini televisive della gara in tutto il mondo via “live striming”. L’ anno scorso la competizione e’ stata così seguita in oltre 30 nazioni, con migliaia di spettatori “on line” e numeri altrettanto significativi di atleti, che nei due giorni di gara si sono contesi 450 medaglie, 25 trofei e più di cento premi speciali.  Insomma, una manifestazione che in ogni caso vale  la pena di essere seguita, se non altro per la comodità di poter assistere  in un fine settimana ad un grande e spettacolare evento sportivo”.

Bene Maestro, immaginando il non facile compito che l’aspetta, non ci resta che augurarle buon lavoro ed un sincero “in bocca al lupo”.

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