La campionessa del Judo Vittorio Veneto in ritiro con la nazionale italiana in vista dell’ormai prossimo Campionato europeo a Bucarest
L’estate è da sempre sinonimo di gioia spensierata, vacanze e divertimento. Esistono però dei giovani che rinunciano a tutto ciò per fare esattamente l’opposto, non tanto per uno strano masochismo ma per una ragionata e convinta scelta personale. Stiamo parlando degli atleti della nazionale italiana come Alessandra Prosdocimo del Judo Vittorio Veneto, che anche quest’anno ha trascorso l’ennesima estate tra ritiri collegiali a Roma ad impegnativi allenamenti in palestra. Quando si parla di giovani d’oggi, si tende spesso a considerarli ancor deboli e fragili nel corpo come nella mente. In effetti l’eccessiva attenzione e protezione che si dedica ai figli, a volte può ritardare la loro maturazione. Nel Judo invece, si viene educati fin da piccoli ad accettare la fatica, il sudore e le rinunce, imparando ad organizzarsi nei tempi per poter vivere una vita ricca di esperienze, che alla fine diventeranno la base su cui costruire la propria autonomia. Alessandra è dopo tutto uno dei tanti esempi di giovane cresciuta nel mondo del Judo con questi principi, che sommati in questo caso ad un carattere determinato e ad talento naturale per questo sport, l’hanno resa una campionessa in grado di onorare la bandiera italiana in giro per il mondo. Solo nel primo semestre di quest’ anno ha infatti vinto il titolo italiano ed è salita sul podio europeo sia in Romania che a Praga, vincendo innumerevoli Tornei nazionali ed internazionali. Ora, dopo un’estate fatta di sudore e rinunce, Alessandra si trova nell’ultimo ritiro collegiale con la nazionale, prima del l’ormai vicino Campionato europeo di Bucarest. A lei va quindi un grande e meritato “in bocca al lupo” non solo da parte dei tanti Judoka vittoriesi ma dai numerosi amici che Alessandra è riuscita farsi in giro per l’Italia e l’Europa, visto il suo carattere dolce, rispettoso e modesto nella vita quotidiana, quanto forte e determinato in gara.
